I mesi che anticipano e accompagneranno questa estate 2021 saranno all’insegna degli addii nel panorama della comunicazione e del digital. Già ad aprile infatti abbiamo appreso la notizia di due (inevitabili?) addii: il primo con l’uscita di scena, dal 4 maggio, di Yahoo Answer, soppiantato dopo 16 anni dai social.
La pandemia che ha spazzato il mondo in questo 2020, nonché le risposte dei singoli individui e dei governi a essa, hanno evidenziato la nostra continua lotta per stabilire un equilibrio tra gli imperativi della sopravvivenza e la necessità di non rinunciare a quanto riempie le nostre esistenze. Per molti, questa situazione ha comportato sacrificare la qualità della vita per salvare vite.
Tra le tante ricerche, eccone una che vale proprio la pena di fissare in mente: la ricerca Gfk "Covid-19 e retail: quale convivenza?" effettuata sul proprio panel consumatori (per i precisi: sono stati presi in esame gli ultimi 2 mesi e mezzo: per la precisione le 10 settimane comprese fra il 2 marzo e il 17 maggio).
Il turismo, in tutte le sue componenti, (trasporti, ricettività, esperienze) fa leva sugli istinti squisitamente umani di curiosità, libertà, esplorazione, incontro.
L'e-commerce è in piena crescita. Ma è cambiato profondamente il cliente tipo: ora è tutto "onlife". Scopriamo cosa significa, dati alla mano e idee per il futuro. Durante i mesi di pandemia una delle domande più frequenti è stata: “Ne usciremo cambiati?”. Forse non come persone, di certo come consumatori. L’emergenza ha radicalmente modificato le nostre abitudini ma anche le nostre necessità. Non è detto che il tanto atteso ritorno alla normalità significhi anche un ritorno al mondo del commercio come lo conoscevamo fino a qualche mese fa.
In questo tempo di COVID-19, gli italiani hanno scoperto una cosa fondamentale e ogni e-commerce ne ha davvero bisogno, se vuole avere successo. Il titolo di una news che ha fatto il giro del web parla da solo:
Grazie: sono sei lettere, ma sono fondamentali. Oggi più che mai, che dovremmo dirle un po' tutti.
C'era una volta... LinkedIn. Ed era già difficile di suo da gestire. Per non parlare della difficoltà di compilare adeguatamente il proprio profilo a partire da quelle innocenti quanto dirompenti domande del tipo: "presentati in poche righe".
La comunicazione digitale è cresciuta in modo incredibile. Non è solo Zoom e Skype che si sono stabilmente insediati nella vita quotidiana e lavorativa. Senza più differenze di orario e limiti.
Una volta... per fare marketing si usavano tante cose: ad esempio denaro, tecnologie, effetti speciali, fantasia. Ad esempio, realtà virtuali che portavano l'utente in una realtà parallela oppure codici QR che consentivano di visualizzare ologrammi all'interno di questa realtà. Oppure ancora messaggi o fotografie di altissimo impatto emotivo. Facile, vero? Ok.
La riapertura graduale delle aziende e il ritorno al lavoro sono frasi sbagliate. Punto. Non c'è un ritorno. C'è l'ingresso in una nuova realtà, che va costruita.
Messa così, la domanda sembra senza risposta. Ma abbiamo molte risposte e soluzioni per tenere in piedi l'azienda e anche guadagnare.
La crisi COVID-19 ha scatenato un effetto domino. Non è facile accorgersene. Siamo tutti sotto assedio di informazioni e asserragliati in casa, dietro a schermi digitali ormai sempre accesi.
Marzo 2020: segnamocelo sul calendario. È uno spartiacque che ha cambiato il profilo del consumatore. L’emergenza Covid-19 ha aumentato il potere del consumatore e la sua capacità di scelta – cioè la sua responsabilità, che non è più soltanto condizionata dalla moda, dagli influencer, dal piacere, dal bello, dal divertimento. Ora il consumatore ha re-imparato a spendere/comprare prima di tutto per sopravvivere.
In questo momento di crisi, la comunicazione riscopre la sua dimensione umana. Skype, Zoom, WhatsApp non sarebbero nulla senza - semplicemente - "noi". Per giunta, questo "noi" è senza trucchi, filtri, luci e riflessi artificiali. Senza effetti speciali.
Ogni giorno bisogna sopravvivere, nel vero senso della parola. Ma ogni giorno dobbiamo impegnarci a L'undicesimo comandamento per ogni comunicatore e, più in generale, ogni imprenditore, manager, libero professionista, dovrebbe essere anche il primo: stabilire previsioni per il futuro. Di ogni tipo. Sia ottimiste, sia pessimiste. Meglio ancora a breve e a lungo termine.
Capita spesso di inciampare, scorrendo i social o i siti web, nella ormai inflazionatissima pubblicità. Come le sirene di Ulisse, è fatta per incantare l'utente e promette di aiutarlo a realizzare il sito web delle meraviglie in pochissimo tempo, con pochissima fatica e - ovviamente - pochissima spesa. Più o meno suona così "Costruisci il tuo sito web in pochi clic". Certo, bastano pochi clic perché un sito è roba da niente. Ma il tema, cioè il problema, è ben altro.
Attenzione: questo è il primo di una nuova categoria di post in cui non si parlerà di like, tag, newsletter, fan e business. Si parla di tutt'altro: come stare bene, nell'epoca del digital, del multi-tasking e dei social. Quali sono le formule del benessere, le buone pratiche e i pensieri più sani, salutari, rigeneranti?
I contenuti sono il sangue della comunicazione, non solo online.
Il silenzio non è più una forma di difesa. E' solo una fonte di problemi e perdite. Ma basta poco per iniziare a comunicare, bene. Il silenzio è la fine di ogni azienda.
Strategie, Strumenti, Storie di successo Un incontro pensato per gli imprenditori e per comprendere come i social media siano un valore aggiunto per la comunicazione aziendale ma anche per il business: reputazione, marketing, community, lancio di prodotti, raccolta di nuovi contatti, promozione di eventi.
Burger King trolla McDonald’s: per tutto il 2019 ha nascosto un Big Mac dietro al Whopper in ogni pubblicità comparsa in UK.
Premessa: la plastica è stata fondamentale per lo sviluppo della nostra società. Non solo per i consumatori. Ma per tantissimi settori della vita economica e sociale, dalla medicina all'industria. Non è vero che la plastica sia diventata il nemico numero uno per la sopravvivenza del pianeta. Il problema è la sua gestione, che non può più essere indiscriminata e fuori controllo.
